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Amarone e Recioto

“Sono nato in Valpolicella Classica e la terra dell’Amarone è la mia terra. Bisogna essere nati qui, in queste colline, da famiglie di viticoltori, e aver vissuto nella tipica casa di antica fattura per capire cosa l’Amarone rappresenti: più di una tecnica, più di un vino, è una filosofia, un’arte, e anche oltre: un convivente importante”.

Così Sandro Boscaini, Presidente di Masi, descrive il legame con la sua terra, la Valpolicella, e con il suo vino simbolo. Conosciuto nel mondo come Mister Amarone, Boscaini ha contribuito con il suo lavoro e con la sua passione a fare dell’Amarone uno dei simboli del Made in Italy nel mondo. Una grande responsabilità per un vino dalla storia lunga e straordinaria.

Numerose testimonianze storiche, archeologiche e letterarie ci dimostrano che nelle colline veronesi gli antichi Romani ponevano ad appassire le uve su graticci di bambù nei freddi mesi invernali, e poi ne producevano un dolce nettare, molto concentrato, cantato dagli autori classici con il nome di Reticum, divenuto poi Acinaticum in epoca Medievale.

La tradizione è stata tramandata nel tempo e nella seconda parte del secolo scorso la versione dolce di questo vino - il Recioto - è stata superata dalla versione secca, frutto di un più lungo processo di fermentazione che trasforma tutti gli zuccheri in alcool.

È nato così il Recioto Amarone, recentemente riconosciuto Amarone della Valpolicella. Si tratta di un vino dalle tante unicità: l’area di produzione, la Valpolicella, anfiteatro collinare tra Verona e il Lago di Garda; le uve autoctone Corvina, Rondinella e Molinara; la tecnica dell’Appassimento e le caratteristiche peculiari: alla forza e struttura unisce grande equilibrio e rotondità.

Negli ultimi cinquant’anni Masi e il suo Gruppo Tecnico hanno contribuito all’evoluzione dell’Amarone, rendendolo un vino moderno, amato e apprezzato in tutto il mondo. Con la produzione di cinque Amaroni e tre Recioti, Masi propone la più ampia e qualificata gamma presente sul mercato internazionale.

 

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