Le Venezie. Cultura e Territorio
Dal 2005 la Fondazione Masi pubblica il suo periodico bilingue italiano e inglese Le Venezie. Cultura e Territorio. È l'house-organ della Fondazione: ne descrive la vita e le attività e contiene informazioni di carattere culturale e artistico legate alle Venezie, a personalità venete e all'interessante mondo del vino e dell'enogastronomia.
Di seguito l'editoriale del numero 55 della rivista.
"UNA CONTRADDIZIONE CHE GENERA FUTURO"
Tema conduttore del Premio Masi 2023 è ‘radici e prospettive’. Una contraddizione in termini. Lo è e deve esserlo: perché è l’unica via possibile per tutti noi che dobbiamo tenere care le nostre preziose tradizioni e insieme guardare avanti, innovare. Del resto, è esattamente questa la scelta che da tempo ha fatto la Masi, dalla quale la nostra Fondazione emana, costruendo sulle solide radici storiche della vinificazione in Valpolicella un gruppo che scandaglia e sviluppa percorsi inediti.
Il primo dei premiati per la Civiltà Veneta – il lessicografo Mario Cannella – cura da anni gli aggiornamenti del dizionario Zingarelli: conosce le radici del nostro idioma e ne osserva le incessanti evoluzioni che rispecchiano il cambiamento della società.
Il secondo – l’ingegnere Andrea Rinaldo – si occupa di acqua e della sua auspicabile, futura giusta distribuzione: uno dei più scottanti temi mondiali di oggi e di domani. In marzo è stato insignito dall’Accademia reale svedese del “Nobel dell’acqua”, primo italiano a riceverlo.
Il terzo, o anzi, i terzi – Sergio Stevanato con i figli Franco e Marco – guidano l’antica azienda veneziana di famiglia specializzata un tempo nella soffiatura di bottiglie per vino e profumi e oggi trasformata nella prima produttrice mondiale di fiale, siringhe e flaconi di vetro per medicinali.
Il Premio Civiltà del Vino va a Yuko e Shin Kibayashi autori del manga sul vino Le gocce di Dio per il contributo alla comprensione e alla promozione dell’antica cultura del vino attraverso una forma di comunicazione originale e del tutto nuova per il settore.
Il Grosso d’Oro Veneziano va alla regista iraniana Rakhshan Banietemad per il valore della sua opera nella lotta per la promozione dei diritti civili e della democrazia nella società iraniana. In un’epoca in cui l’incertezza permea pensieri e comportamenti, l’ancoraggio alle radici non può essere una catena che inibisce il cambiamento, ma piuttosto la certezza di avere una linfa che alimenta l’esplorazione di strade nuove.