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XXXIII Seminario Masi

Il fenomeno Campofiorin tra storia e innovazione
In degustazione: cinque decenni del vino icona internazionale.

Lunedì 3 aprile, in occasione del 55° Vinitaly, si è tenuto l’appuntamento del XXXIII Seminario Masi dal titolo “Il Fenomeno Campofiorin” organizzato dal Gruppo Tecnico della cantina. La masterclass ha offerto l’opportunità a un selezionato pubblico di esperti trade e stampa di ripercorrerne la storia e analizzarne il successo globale anche grazie a una degustazione di ben cinque decenni, tra cui l’ultima annata, 2020, aggiornata nel packaging e nel contenuto.

Protagonisti della tavola rotonda Sandro Boscaini – Presidente Masi AgricolaSarah Heller – Master of WineKonstantin Baum – Master of WineAndrea dal Cin – Responsabile enologia Gruppo Tecnico Masi e Raffaele Boscaini – settimana generazione della famiglia e coordinatore del Gruppo Tecnico Masi.
"Qual è il segreto alla base del successo del Campofiorin? Certamente la tecnica innovativa ispirata alla produzione dell’Amarone ha avuto un ruolo fondamentale, così come la sapiente vinificazione delle uve della Valpolicella che rilasciano i loro distintivi aromi di ciliegie sotto spirito, frutti di bosco e spezie. Ma il successo di un grande vino non si può spiegare solo con la tecnica. Quest’anno il Seminario Masi a Vinitaly ha raccontato il fenomeno Campofiorin da un punto di vista diverso da quello abituale: non tecnico in senso stretto, ma attraverso gli strumenti che il marketing e la sociologia dei consumi ci mettono a disposizione” ha spiegato Raffaele Boscaini.

Stimolanti i punti di vista dei Master of Wine, che con la loro esperienza internazionale hanno inquadrato il Campofiorin nell’ambito di quella categoria di prodotti-icona globali che, indipendentemente dalla merceologia, per una serie di complesse alchimie diventano dei grandi classici amati in tutto mondo.

A causa del suo profondo radicamento nella tradizione e dei lunghi cicli di produzione, l’industria del vino ha un conservatorismo di fondo che può renderla resistente all’innovazione” ha commentato Sarah Heller, Master of Wine. “Lo sviluppo del Campofiorin nel 1964 è un ottimo esempio di come l’innovazione possa avere successo nel nostro settore: ha utilizzato un approccio pionieristico che tuttavia si è basato su tradizioni regionali precedenti ai Romani. Tuttavia, ciò che colpisce, al di là dei risultati tecnici, è la capacità che la famiglia Boscaini e il team di Masi hanno dimostrato di comunicare chiaramente questo ibrido di vecchio e nuovo - evidente anche nella confezione - e di costruire un marchio di successo globale”.

Nel corso dei millenni, la cucina italiana si è sviluppata con e intorno ai vini che il Paese produce fino a diventare parte essenziale della vita quotidiana” ha aggiunto Konstantin Baum, Master of Wine. “Sin dalla sua prima annata Campofiorin ha dimostrato la sua capacità di completare queste occasioni, dall’esperienza gastronomica di alto livello al semplice spuntino. Per me, gli abbinamenti migliori tra vino e cibo non devono essere complicati. Questa versatilità è una delle ragioni del successo di Campofiorin, che riesce a rendere ancora migliori le cose belle della vita”.

Interessante anche il contributo video da parte di Martin Moodie, fondatore e presidente di “The Moodie Davitt Report”, pubblicazione di riferimento per il settore del travel retail. Lo scrittore ed editore neozelandese, che ha trascorso gran parte degli ultimi 35 anni in volo o negli aeroporti, ha commentato: “E’ un piacere per me parlare di Campofiorin, un vino che ha segnato un punto di svolta nell’industria del vino e in una certa misura anche nel duty free, essendo uno dei primi vini italiani presente nel canale già a partire dagli anni ‘80. Moodie Report ha individuato una lista di prodotti iconici, ognuno per la propria categoria, che non possono mancare in un ideale cestino della spesa di chi acquista in duty-free shop, tra questi: Lindt per la cioccolata, Chanel No. 5 per la profumeria, Ray-Ban per gli occhiali, Mont Blanc per gli strumenti di scrittura, Johnny Walker per gli Spirits e per il vino… ovviamente Campofiorin!”

Andrea Dal Cin, Direttore Enologia di Masi che da più di vent’anni ha la grande responsabilità di far sì che Campofiorin rimanga sempre fedele a sé stesso, ma al contempo stia al passo con il gusto contemporaneo internazionale, ha guidato la verticale di cinque decadi.“Per il seminario abbiamo scelto delle annate 5 stelle, ovvero straordinarie da un punto di vista climatico nella fase vegetativa e anche nel delicato periodo dell’Appassimento. Attraverso cinque decadi, Campofiorin si contraddistingue sempre per la sua qualità sottile, che rispecchia a pieno il territorio della Valpolicella”.

Dal Cin ha condotto il pubblico attraverso la degustazione dei seguenti vini:

- MASI CAMPOFIORIN ROSSO VERONA IGT 1985

- MASI CAMPOFIORIN ROSSO VERONA IGT 1995

- MASI CAMPOFIORIN ROSSO VERONA IGT 2007

- MASI CAMPOFIORIN ROSSO VERONA IGT 2014

- MASI CAMPOFIORIN ROSSO VERONA IGT 2020

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